La differenza tra favola e fiaba: la morale e gli strumenti magici
Favola e fiaba sono due generi letterari simili ma diversi fra loro nonostante l’etimologia sia la stessa. Infatti, favola e fiaba derivano entrambi dalla parola latina fabula che significa trama o intreccio narrativo.
Le differenze tra favola e fiaba
Favola
Fra i due generi, la favola è sicuramente il genere letterario più antico. Le sue origini risalgono addirittura alla Civiltà Babilonese e i rappresentati più famosi sono Esopo e Fedro.
Entrambi gli autori non sono babilonesi: Esopo è greco mentre Fedro è romano. Ma furono coloro i quali definirono le regole della favola e a cui tutti i successivi autori di favole si ispirarono.
La particolarità della favola è che utilizza come protagonisti gli animali che assumono degli atteggiamenti umani. In questo modo è possibile caricare pregi e difetti degli umani e renderli comprensibili anche ai bambini.
Il metodo utilizzato per descrivere situazioni o atteggiamenti è la rappresentazione allegorica o più semplicemente la metafora. Attraverso l’uso di questo espediente il bambino comprende la morale o ne trae il giusto insegnamento.
Il bambino reagisce positivamente alla favola perché le ambientazioni sono realistiche e fanno da sfondo a un racconto che seppur vissuto da personaggi improbabili agiscono in modo da essere ritenuti veritieri. La favola è corta e breve e si conclude sempre con una morale.
Fiaba
La fiaba nacque successivamente e trae il suo contributo dal folklore e dalla tradizione popolare. I rappresentanti della fiaba sono i fratelli Grimm, autori delle fiabe più famose come ‘Hänsel e Gretel’, ‘Cappuccetto Rosso’ e ‘Biancaneve’, solo per citarne alcune.
Un altro famoso autore di fiabe è il danese Hans Christian Andersen che scrisse fra le tante ‘Il brutto anatroccolo’, ‘La sirenetta’ e ‘La principessa sul pisello’.
La fiaba, a differenza della favola, ha per protagonisti degli umani o delle creature magiche. Gli elementi magici si intrecciano indissolubilmente nella trama creando un filo che scivola continuamente fra il reale e il fantastico.
Il finale è sempre un happy end dove le forze benefiche trionfano sul male. E a ben guardare la fiaba nasconde anch’essa, come la favola, un insegnamento o una morale perché – in modo subliminale -suggerisce ai bambini di tenere sempre un comportamento corretto.
Il punto fondamentale di una fiaba è proprio lo strumento magico: senza di esso il personaggio principale non può compiere il suo destino e il bene non può trionfare.
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