La mitologia dei mesi: le divinità chiamate in causa
La mitologia dei mesi si riferisce alle divinità inglobate nel nome di ciascun mese, le quali derivano dal pantheon romano e greco. Infatti, nell’articolo andremo a sviscerare i mesi per scoprirne la vera identità spirituale e pagana.
In una cultura fondata sul paganesimo, sebbene rimosso dalla presenza cattolica, si nasconde il vero culto antico, il quale organizzava gli aspetti sociali e comunitari dell’Antica Roma.
Un viaggio a ritroso per scoprire le nostre radici più antiche, le quali a loro volta hanno spodestato altri miti e altre divinità, fondendosi questa volta nell’intreccio dell’odierna modernità culturale.
La mitologia dei mesi
Gennaio, febbraio, marzo e aprile
Gennaio è legato al Dio Giano: emblema di tutti gli inizi e delle novità. La sua figura era duplice poiché possedeva due volti: uno rivolto al passato e uno al presente e futuro.
La divinità viene comunemente chiamata Giano Bifronte e la sua rappresentazione era legata al movimento. Difatti, lo scrittore Macrobio disse riferito a Giano: “Il mondo si muove in cerchio, partendo da sé stesso. Poi, a sé stesso ritorna”.
Secondo la mitologia, fondò la città di Gianicolo e generò numerosi figli, tra cui Tiberino divinità legata al fiume Tevere.
Febbraio richiama la Dea Febris: guaritrice dalla malaria. Deriva dalla mitologia etrusca, impersonando la divinità Februus considerato Dio della morte e della resurrezione.
Il nome Febris ha dato origine al vocabolo febbre, poiché il sintomo era foriero di liberazione dalla malaria. Infatti, il verbo latino februare significa purificare.
L’intero mese aveva una valenza purificatrice, ben dimostrata dalle festività Lupercalia celebrate in onore al Dio Luperco, meglio conosciuto come Fauno.
Marzo è il mese dedicato a Marte: dio della guerra, del tuono, della pioggia e, di conseguenza, anche della fertilità agricola. Veniva invocato per proteggere i primi raccolti e i germogli appena sbocciati.
Inoltre, non possiamo dimenticare che Marte accoppiatosi con la Dea Rea Silvia procreò Romolo e Remo, i fondatori di Roma. E fu padre anche del Dio Fauno.
Martedì è il giorno dedicato alla divinità, sebbene venga indicato sotto forma di pianeta e non sotto forma divina.
Aprile è adattato alla dea Aprus: la quale discende dalla mitologia etrusca ed è riconosciuta nel pantheon romano con il nome di Afrodite. Il nome del mese risuona con il verbo latino aperire, tradotto in aprire, e indica lo dischiudersi dei fiori, dei boccioli e dei germogli grazie all’avvento della primavera.
Ma corrisponde anche alla Dea Aprus romana, custode dei giardini e osservatrice dell’evolversi delle corolle dei fiori. Aprus risuona anche nell’etimologia dell’ape e richiama il collegamento con il mondo floreale.
Maggio, giugno, luglio e agosto: la mitologia dei mesi
Maggio è pensato a Maia: la divinità femminile emblema della fecondità e dell’abbondanza. Il suo nome deriva da un aggettivo latino di tipo comparativo, ovvero maius o maior, che significano più grande e maggiore.
Dal nome della divinità deriva anche il termine maiale, in rappresentanza proprio dell’eccedenza delle sue carni, le quali potevano nutrire una famiglia ed essere cucinate in molteplici modi. Era legata al dio Vulcano e madre di Mercurio.
Giugno è il mese di Giunone: la dea protettrice del matrimonio e delle gestanti. Moglie di Giove apparteneva alla Triade Capitolina, alla quale faceva parte anche Minerva.
Aveva un forte legame anche con i cicli solari e dal suo seno, secondo la mitologia, prese vita la Via Lattea, generata proprio da alcune gocce del suo latte materno.
Luglio è uno dei mesi dedicato a un imperatore: Giulio Cesare. Il politico pare fosse nato in questo mese, attorno al 12 o al 13 di luglio. Il nome del mese era quintilis in origine, ma poi fu cambiato da Marco Antonio in iulius.
Forse voleva simboleggiare la potenza del sole estivo, il naturale evolversi della stagione estiva pregna di vita e di abbondanza di cibo. Difatti, fu proprio Giulio Cesare a favorire la transizione di Repubblica Romana a Impero Romano.
Agosto ancora richiama un imperatore, questa volta Augusto. Ma come per luglio, in antichità veniva chiamato sextilis (sesto) e fu il Senato di Roma a rinominare il mese.
Secondo lo studioso Giovanni Sacrobosco, il mese di agosto e il mese di luglio avendo la stessa durata pareggiavano l’importanza dei due imperatori senza che uno sovrasti l’altro.
Settembre, ottobre, novembre, dicembre
Settembre deriva da septem (sette) poiché era il settimo mese del calendario romano. Il nome latino corrisponde a september così come si usa anche nel linguaggio inglese.
Pertanto, questo mese non ha alcun richiamo divino e mitologico ma una mera rappresentazione numerica. Lo stesso dicasi per gli ultimi mesi dell’anno, ovvero ottobre, novembre e dicembre, i quali corrispondono al corrispettivo numero del mese secondo il calendario romano.
D’altronde dalla radice del nome è possibile riconoscere i riferimenti numerici di appartenenza: otto-bre, nove-mbre, dice-mbre.
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- Calendario – Alfredo Cattabiani.
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