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Esbat e sabbat a confronto dimostrano tutte le loro intrinseche differenze: a partire proprio dall’etimologia delle parole. Esbat è una parola estratta da un processo di stregoneria e pare abbia origini francesi.

Deriva forse dal verbo battere, in francese ébattre, ed era probabilmente legato a qualche festività. Per esempio, anche nella tradizione veneta esisteva la consuetudine di ‘battere il San Martino’ o in dialetto ‘batter marso’. Cosa significava?

La festività segnava il Capodanno, il quale avveniva il primo di marzo. Con il battere si intendeva scacciare via il vecchio anno per far spazio a quello nuovo.

Invece, sabbat è l’incontro delle streghe. Il termine aveva una forte similitudine con il vocabolo Shabbat ebraico che corrispondeva al sabato, il giorno di riposo.

Difatti, con l’assonanza si voleva mettere in relazione l’incipiente antisemitismo medievale con il convitto delle streghe, al fine di eguagliare la stessa sfumatura perversa dei riti.

esbat e sabbat a confronto nella magia

Esbat e sabbat a confronto

 

L’esbat è il mese lunare, il quale non è formato da 30 o 31 giorni bensì da 28 giorni, come la durata di un ciclo lunare completo. Durante il ciclo la luna assume quattro aspetti contraddistinti in fasi: nuova, crescente, piena e calante.

La suddivisione delle componenti magiche di ciascuna luna mensile deriva dalla Wicca. Grazie a questa formula neopagana i cicli lunari vantano una connotazione ben specifica che per comodità associamo ai mesi dell’anno.

Lune invernali e primaverili

 

Dicembre: luna delle lunghe notti. Arriva il momento finale della consapevolezza e della verità. Ci sarà l’abete in qualità di pianta e il vischio come fiore ad aiutarti. I colori nero, bianco e rosso ti sono vicini in questo momento, così come l’odore dell’incenso, della mirra e del patchouli. Fuoco e acqua sono l’antitesi eppure gli opposti fanno trovare la solidità ricomposta nella pietra del peridoto.


Gennaio: la luna fredda. Si tratta del mese dedicato alla comunicazione tra individui, animali e vegetali. Il suo colore di rappresentanza è il bianco (ma anche l’indaco e il nero) , il fiore è il bucaneve mentre la pianta è il pino o la betulla. I composti elementali sono l’aria e la terra, le pietre sono l’onice e il granato e l’odore che accompagna questo ciclo è quello del muschio.


Febbraio: la luna crescente. Si spinge verso la razionalità per equilibrare i sentimenti al raziocinio. Il mese si ammanta di colore viola e blu chiaro, mentre i suoi simboli elementali sono l’acqua e l’aria. Gli alberi del mese sono il cedro e il lauro, il fiore è la primula, l’odore quello del glicine e della valeriana. Le pietre del mese sono il diaspro e l’ametista. Ottimo mese per le tecniche di divinazione.


Marzo: la luna di tempesta. Scioglie i conflitti e dipana le contestazioni poiché l’equilibrio ritrovato nel mese scorso favorisce la diplomazia. Gli elementi del mese sono l’acqua e il fuoco, le pietre l’acquamarina e l’ematite. Il colore è il verde pallido e il rosa viola come il fiore di rappresentanza la violetta. L’odore è quello dell’erba gatta e della salvia, la pianta è l’ontano.


Aprile: luna di vento. È tempo di realizzare i desideri e stimolare la propria forza di volontà nel raggiungere gli obiettivi. Rosso e oro rappresentano marzo, così come il nocciolo per le piante e la margherita come fiore. Gli odori caratteristici del mese sono finocchio, erba cipollina e anice. Le pietre il diamante e il rubino mentre gli elementi sono il fuoco e la terra.


Maggio: luna di fiori. Tempo di fertilità e crescita. Il profumo energizzante del timo e del sandalo rappresentano alla perfezione il desiderio di vita. Gli elementi terra e aria portano i fiori di lillà, ginestra e rosa. L’albero è ancora il nocciolo mentre cambiano i colori: verde, rosa e marrone. Le pietre di rappresentanza sono ambra, malachite e smeraldo.


Lune estive e autunnali (esbat e sabbat a confronto)

Giugno: la luna di sole. La voglia di cambiamento si fa sentire ancora più forte e di contro l’energia per realizzare i desideri si moltiplica. Vivacità nei colori verde e arancio, voluttà negli odori con la citronella e l’aneto, solidità nelle piante con la quercia. Alla forza si contrappone la delicatezza dell’orchidea e la volubilità degli elementi acqua e aria. Le pietre sono il topazio e l’agata.


Luglio: luna di benedizione. Dal nome alla realtà per comprendere la verità dei sentimenti e la loro utilità. Per questo i colori sono gli inebrianti blu tendente al grigio e l’argento, le piante sono l’acacia e ancora la quercia e gli odori sono i persistenti mirra e loto. Anche i fiori insistono nel fare sentire la loro presenza: sono i gelsomini. Tale intransigenza si equilibra con le pietre rappresentate dalle perle e dall’agata bianca. Gli elementi acqua e fuoco.


Agosto: luna di mais. Ritorniamo a godere della pace e della tranquillità eliminando prima dalla nostra strada tutti gli ostacoli. Calma ritratta nei colori oro e giallo, nel calamo come pianta, nel fiore della ginestra e nell’odore della calendula e del rosmarino. Elementi come terra e aria si abbinano alle pietre di corniola e peridoto per invocare la meditazione e la riflessione.


Settembre: luna del raccolto. Come il segno zodiacale così settembre è tempo di bilanci. Il narciso è il fiore di rappresentanza mentre i profumi evocati sono quelli del bergamotto e della gardenia. L’albero è il larice mentre le pietre sono l’olivina e il quarzo. Gli elementi che infestano il mese sono la terra e l’aria.


Ottobre: luna in lutto. Equilibrio e giustizia: questi sono gli elementi aria e acqua del mese. Il fiore della calendula è riparatore come le pietre turchese e tormalina. Il tasso e l’acacia sono le piante che richiamano l’attenzione, come i colori blu e verde scuro. Aglio e mirra non distraggono ma attraggono la concentrazione.


Novembre: luna in lutto. Favorisce l’indipendenza e l’emancipazione ammantate dal colore verde mare e grigio. L’acqua e il fuoco si riversano nel profilo calmo del cipresso e dell’ontano. Le fragranze di menta piperita e narciso, nonché la presenza del fiore crisantemo, si esprimono nella loro controparte solida rappresentate dalle pietre lapislazzulo e topazio.


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I sabbat secondo le festività pagane

Se mettiamo gli esbat e i sabbat a confronto vediamo che i primi corrispondono ai cicli lunari. I secondi corrispondono alle festività pagane che si festeggiavano in passato e che oggi sono state incorporate in altre festività cristiane.

Anche i rituali e gli incantesimi fatti per gli esbat e sabbat a confronto sono diversi poiché richiamano diverse forze energetiche. I sabbat hanno un’impronta maggiormente comunitaria, mentre gli esbat seguono una ritualità più personale e introspettiva.

Le festività sono entrate anch’esse nella Wicca e in altre spiritualità pagane, come per esempio il druidismo poiché richiamano le origini della mitologia celtica, britannica e gallese.

La lista dei sabbat annuali, facenti parti della ruota dell’anno, ti basterà leggere l’articolo delle festività pagane scritto in maniera approfondita ed esaustiva.

La lista delle festività pagane riassume le celebrazioni dell’anno e la loro trasformazione nel corso dei secoli. Innanzitutto bisogna considerare il nome di richiamo alle festività: il sabba o sabbat.

Per come lo intendiamo oggi, o meglio – per come ci è stato tradotto il termine dalla religione cristiana – il sabba è una riunione fra streghe, le uniche detentrici della religione pagana.

Tutto ciò che riguardava il paganesimo, ricordava gli echi di una religione barbarica e preistorica. Pertanto, la Chiesa fece di tutto per estirpare queste rimembranze dalla popolazione rurale così da avanzare in direzione della cosiddetta ‘civiltà’.

 

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Lista delle festività pagane

 

Le festività pagane sono rappresentate dalla Ruota dell’anno e si evidenziano nella mitologia celtica sotto forma di ringraziamenti nei confronti della Terra e dei suoi frutti. Nelle otto celebrazioni si fondono le divinità maschile e femminile in un movimento perpetuo di nascita e morte.

Lista delle festività pagane:

  •  Samhain: notte del 31 ottobre. Oggi è riconosciuta come la festa di Halloween ma in antichità era festeggiata poiché segnava la fine della raccolta e l’inizio del riposo invernale. Il terreno aveva così il tempo per prepararsi alla prossima semina e dare i frutti desiderati. Da un punto di vista spirituale, invece, la notte segnava un ponte di passaggio fra il mondo dei vivi e quello dei morti: era il momento in cui si potevano rincontrare i propri antenati.

  • Yule o Yuletide, Mōdraniht o Modranicht, Alban Arthuan: la notte del 21 dicembre. La festa cade con il solstizio di inverno ed era festeggiata per ingraziarsi la Madre Terra e pregarla che rendesse fecondi i raccolti nell’anno a venire. Modranicht è l’equivalente germanico della festa celtica e anglosassone, in cui venivano fatti anche dei sacrifici con animali e, forse, anche umani. In questo periodo venivano festeggiate anche le feste di Saturnalia, da metà dicembre al primo gennaio, dalle popolazioni romane per ingraziarsi i favori del dio Saturno. i Romani festeggiavano il Dio Saturno con le Saturnalia, che avevano inizio a metà dicembre per finire il primo gennaio. La naturale evoluzione della festa coincide con il nostro Natale.

  • Imbolc, Candelora: il primo o il due febbraio. La festa corrisponde anche alla celebrazione di Santa Brigida ed era il momento in cui si invocavano le nascite, il latte e la realizzazione del formaggio. La festa è di origine celtica sebbene anche in epoca Romana la dea Februa o Giunone, durante il periodo delle calende, adottate poi dalla cristianità come festa della Candelora. Da un punto di vista spirituale in ogni sua declinazione la festa ha conservato il valore di purificazione della propria anima dai peccati e dalle malvagità.

  • Ostara, Alban Eiler: festa che intercorre tra i 20 e il 23 marzo. È il momento in cui la natura si risveglia, le piante iniziano a germogliare e il ciclo della vita ricomincia il suo corso. Nascono in questo contesto le nuove opportunità, si diramano potenti energie che, se indirizzate bene, offrono valide possibilità. Periodo di rinascita che si contrappone al periodo di morte dell’inverno.

sabba e celebrazioni

  • Beltaine, Calendimaggio: festa del primo maggio. Oggi è stata sostituita dalla festa dei lavoratori forse anche in senso simbolico, in quanto il lavoro è il motore di una società. Mentre nel paganesimo si festeggiava il sabba per invocare la fecondità della terra affinché garantisse un buon raccolto nei mesi estivi a venire. Il femminile e il maschile si incontravano e davano vita a questa possibilità. Ragazze e ragazzi seguivano l’esempio delle divinità e si offrivano per il benessere del villaggio.

  • Litha e Alban Heruin: la festa del 21/22 giugno coincideva con il solstizio d’estate. Il prodotto della fecondazione cominciava a svilupparsi e a crescere secondo le volontà delle divinità maschile e femminile. Si celebravano i frutti e le lunghe giornate di luce che portavano le persone a ritrovarsi fino a tardi per convivialità e comunione. Era il momento propizio per consolidare i rapporti e far sì che la comunità crescesse anche in seno a questa unione.

  • Lammas, Lughnasadh, Lughnasa o Lunasa: coincideva con la notte del 31 luglio. Rappresentava il momento in cui i raccolti erano iniziati e si gioiva della generosità degli dei o si pregava affinché giungessero maggiori prodotti dalla terra. In ogni caso, la festa rappresentava l’abbondanza e la prosperità. Allo stesso modo le persone dovevano ringraziare per ciò che possedevano e soprattutto per il dono più grande: la vita.

  • Alban Elued, Modron, Mabon: tra il 21 e il 23 settembre. Le festività segnavano una sorta di declino della vita. Era il tempo di raccogliere gli ultimi frutti della terra e fare dei bilanci. La stessa produttività della terra iniziava ad assottigliarsi in vista della stagione più fredda e segnava l’inizio di una parte più distensiva e introspettiva per le persone, le quali iniziavano a dedicare più tempo alla famiglia.

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