La seconda triade della filosofia druidica contempla in maniera specifica il simbolismo legato alla pratica pagana. In particolare, si sviluppano i temi legati alle energie primarie, alle stazioni dell’anno e all’alfabeto oghamico.
Dalla fusione di questi elementi deriva la creazione del cosmo secondo il modello druidico.
Seconda triade della filosofia druidica
Le energie primordiali
L’elemento di base, in comune, che interagisce con le energie primarie è nwyfre, ovvero la forza e il potere stesso della vita. Nelle altre tradizioni nwyfre è riconosciuta come prana, qi, eccetera. Sebbene sia una forza che pervade l’intero cosmo è presente in misura maggiore in alcune forme rispetto ad altre.
La nwyfre del sole parte dall’alto per dirigersi verso il basso e si percepisce in maniera più potente nelle cime delle montagne rispetto alle valli. I suoi emblemi animali sono rappresentati dalle aquile, dai falchi e dagli aironi. La dicitura che identifica questa forza e sottoscritta nella parola aud oppure od.
Dalla Terra verso l’alto passando per le pietre si muove la nwyfre della terra. Si manifesta con una grande potenza in prossimità di piante e vegetazione, sorgenti, cascate e fonti di acqua risorgiva. I suoi simboli animali corrispondenti sono il serpente e il drago. Ed è riconosciuta con la sillaba aub oppure ob.
“Queste due correnti di energia sono l’ordito e la trama da cui i Druidi ricavano la loro magia”.
L’energia solare stimola petto, gola e mani rinforzando le qualità intellettive ed emozionali. È definita corrente della saggezza e ha una forza maschile.
La corrente tellurica stimola pancia, bacino e piedi generando passione, vita ed energia. Rappresenta il femminile ed è chiamata anche corrente del potere.
Le due correnti devono scorrere assieme per generare forza e scaturire un processo di creazione. Esistono in tutti gli esseri umani sotto forma distinta di energia.
In tal senso, possiamo dire che l’essere umano è il terzo elemento che equilibra le due correnti, andandone a formare una terza chiamata aur oppure or che racchiude il segreto della magia druidica.
I nomi più comuni di questo tipo di magia sono: Raggio Verde o corrente lunare, data la sua capacità intermediatrice proprio come fa la luna con la Terra e il Sole. I suoi simboli sono l’uovo, il gioiello e il bambino.
La corrente tellurica e quella lunare esistono da sempre mentre quella lunare è nata dalla relazione dell’essere umano con gli elementi naturali. Quando si manifesta in una persona genera una forte consapevolezza ed energia intellettuale e creativa.
Come generare questa spinta creativa è il segreto racchiuso dagli insegnamenti druidici. Non a caso, il simbolismo di questi tre elementi rientra in uno più noto e famoso. Sto parlando della leggenda del Santo Graal.
La corrente tellurica è rappresentata da un triangolo di fuoco, la corrente solare da un cerchio di luce e la corrente lunare da una mezza luna rivolta verso l’alto. I tre simboli collocati assieme suggeriscono questa figura, che forse farà risuonare il campanello di allarme a più di qualcuno:
Secondo la seconda triade della filosofia druidica il Santo Graal è l’emblema dell’essere umano, in scala maggiore è la rappresentazione della Terra.
Le stazioni dell’anno nella seconda triade della filosofia druidica
La ripartizione dell’anno ha preso forma solo in epoca moderna. Lo scorrere del tempo era regolamentato dagli equinozi e dai solstizi. In pratica, ogni sei settimane e mezzo c’è una festività.
Le festività che vengono ancora oggi festeggiate dagli iniziati druidi sono:
- Samhuinn, 1° novembre;
- Alban Arthuan, 21 dicembre;
- Imbolc, 2 febbraio;
- Alban Eiler, 21 marzo;
- Belteinne, 1° maggio;
- Alban Heruin, 21 giugno;
- Lughnasadh, 1° agosto;
- Alban Elued, 22 settembre.
È interessante notare come le stesse festività pagane siano oggi state tramutate in festività cristiane, sebbene sotto altre spoglie.
La ruota dell’anno rappresenta una sorta di cosmogramma tracciato nel tempo anziché nello spazio. Il festeggiamento dei rituali sono un passaggio attraverso il quale l’individuo ritrova il suo centro e la sua piena consapevolezza spirituale.
Ogham, l’alfabeto degli alberi
In questa sezione parleremo in maniera superficiale dell’Ogham perché sarà approfondito nel corso di altri articoli più specifici.
Lo studio dell’alfabeto è importante per gli aspiranti druidi, in quanto agisce in sintonia e armonia con la ruota dell’anno e le correnti energetiche.
Le più antiche iscrizioni dell’alfabeto oghamico risalgono a una pietra eretta nel III secolo d.C. ma secondo gli studiosi i riferimenti sono antecedenti.
È composto da venti lettere di base, chiamate Feda e da cinque lettere aggiuntive chiamate forfeda. Le lettere sono racchiuse in gruppi da cinque chiamati aicme.
Ogni feda è collegato a un albero, un uccello, un attrezzo agricolo, un colore e un’arte. L’alfabeto funge da veicolo di comunicazione nonché pratica divinatoria, conosciuta solo dai praticanti e dagli studiosi della seconda triade della filosofia druidica.
Lo studioso britannico Robert Graves ci ha aggiunto un calendario e altri addirittura uno zodiaco celtico di 13 segni.