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La fonte della magia è il punto da cui si dipanano le energie sottili, utilizzati dai maghi e dalle streghe per gli incantesimi. A quanto pare, esistono dei  punti di intersezione in cui è possibile ricavare la magia.

Questi punti si trovano in corrispondenza dei nodi di Hartmann, e solo chi sa maneggiare il potere è in grado di percepirli e di scovarli. Questo è il segreto che accomuna tutti i maghi e le streghe del mondo.

I nodi di Hartmann: la fonte della magia

 

Secondo la teoria del medico tedesco Ernst Hartmann esiste una rete sulla superficie terrestre in cui si intersecano le forze telluriche e quelle elettromagnetiche.

Nei punti di contatto le energie sottili sono più intense e possono essere dannose per il corpo. Poiché noi siamo uno strumento capace di inglobare queste forze.

Ciononostante, da un punto di vista magico, la rete di Hartmann e i suoi punti nevralgici si rivelano essere la fonte della magia da cui esperti maghi e streghe riescono ad attingere il sapere.

I gatti sono particolarmente sensibili a questi punti energetici e scelgono i luoghi in cui questi fenomeni tellurici e magnetici diventano manifesti.

Si potrebbe dedurre che l’accoppiata gatto e strega sia una scelta naturale e condivisa, in cui i due esseri si scambiano reciprocamente il loro sapere magico.

 

fonte della magia

Come si attinge l’energia sottile?

 

Questo è uno dei segreti che caratterizza la magia. È possibile pensare che ci siano dei luoghi in cui le forze telluriche ed elettromagnetiche siano più intense e pertanto rilascino un fascio di energia maggiore.

Purtroppo, chi conosce il segreto non è disposto a rivelarlo. Però, possiamo capire perché i nemeton dei druidi (luoghi di ritrovo) o i ritrovi delle streghe e degli stregoni fossero fatti in luoghi precisi e non scelti a caso.

Da un punto di vista non magico, la rete di Hartmann definisce la disciplina della Geopatia, la quale viene classificata come una pseudoscienza dagli scienziati.

In pratica, chi svolge questa attività ricerca i punti magnetici e tellurici in casa o nei luoghi indicati tramite delle specifiche strumentazioni per determinare se siano dannosi o meno per la salute.

I menhir, i dolmen e i cromlech pare siano stati eretti seguendo il flusso di queste intersezioni. Ecco perché furono scelti come portali in cui svolgere le pratiche magiche nel corso dei secoli.

L’origine della magia nera, quella eseguita con la mano sinistra, ovvero del diavolo, affonda le sue radici nell’antichità. Difatti, deriva dal culto delle divinità, quando in loro si rimestavano poteri oscuri e inquietanti.

Invece di invocare elementi naturali che contribuissero a migliorare la situazione di una singola persona o di una comunità, questi poteri venivano reclamati sotto forma di invocazione per un tornaconto personale.

Non sempre però la magia nera assumeva un aspetto malefico poiché spesso serviva da contraltare per equilibrare le forze in campo, le quali sono sempre composte da un elemento dualistico.

Fu nel periodo di massima caccia alle streghe, quando venne istituita l’Inquisizione che la magia nera assunse in maniera imprescindibile delle tinte fosche e oscure.

origine della magia nera e oscura

L’origine della magia nera

 

Come abbiamo già anticipato, la magia nera si mescolava alla magia bianca al fine di armonizzare le energie. Fu solo con l’avvento della religione cattolica che la magia nera assunse una connotazione diabolica.

Lo scorrere del tempo ha portato alla formazione di culti esoterici, i quali hanno lasciato trasparire un alone magico nerastro, in contrapposizione all’istituzione religiosa.

Inoltre, la magia nera divenne a specifico utilizzo popolare. Ovvero, le classi abbienti non sfruttavano il potere della magia nera bensì erano i popolani a servirsene, a volte proprio contro il sistema.

Da quando si iniziò ad associare la magia nera al diavolo, la stessa venne ripudiata e chi la praticava veniva punito severamente finanche ucciso per estrapolare il male dalla sua anima.

magia diabolica o equilibratrice

Magia diabolica o equilibratrice?

 

La pratica magica assorbe una dose energetica la quale viene sprigionata per mezzo dell’incantesimo o del rituale svolto. Perciò, fare della magia nera a scopo malefico è un’arma a doppio taglio, dato che la potenza dell’incantamento tornerà indietro amplificato.

Pertanto, è difficile fare delle maledizioni senza considerare le conseguenze. Ecco perché la magia nera non viene quasi praticata se non da qualche setta composta da un guru con qualche problema di identità.

Una forma di magia nera è il Voodoo, sebbene anche questa sia stata travisata. Si tratta di una forma di comunicazione con l’aldilà, così da evocare i propri defunti e chiedere a loro protezione.

Perciò, non dobbiamo preoccuparci troppo della magia nera poiché la sua forza soverchiante va a discapito di chi la professa e non di chi la subisce ingiustamente.

mostri oscuri

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