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Hocus Pocus è una formula magica senza senso o le due parole messe insieme assumono un significato ben specifico?

Secondo l’idioma britannico odierno la frase assume un valore di “stupidaggini inventate”, in associazione alla locuzione It is all a load of Hocus Pocus, il cui significato letterario è : “sono tutte sciocchezze”.

Eppure da qualche parte il termine è stato generato, e a quanto pare nasconde delle velleità magiche. Il suo significato intrinseco pare essere una formulazione in grado di far accadere qualcosa.

Data la generalità del termine, si presuppone che questo ‘qualcosa’ possa essere di componente magica. Difatti, in passato venne usato dai maghi, dagli illusionisti e dai giocolieri.

 

hocus pocus formula magica

 

L’origine di Hocus Pocus

 

Le origini delle parole Hocus Pocus sono evanescenti e sfumate. Le testimonianza più accreditate spingono verso una contrazione della liturgia cattolica legata all’eucarestia, in cui veniva pronunciata la frase Hoc est enim corpus meum.

Hoc est corpus, in sostanza, sarebbe diventato Hocus Pocus, secondo la teoria di John Tillotson, un prelato britannico anglicano. Il sacerdote sostenne nel 1694 che i maghi presero in giro la transustanziazione, trasformando il processo in un incantesimo satirico.

In pratica, il mondo magico voleva prendere in giro i prelati per la loro capacità di tramutare il corpo di Cristo in una particola durante il periodo dell’eucaristia.

Ma c’è anche chi accredita la formula all’associazione dei termini ungheresi hőcseré e pokol, i quali significano rispettivamente ‘scambio di calore e inferno’.

Le due parole erano associate alla negromanzia e alla stregoneria, sotto forma di incantesimo folkloristico e familiare. La sua funzione era quella di assorbire energia dagli inferi per poi utilizzarla a proprio piacere.

Un’altra ipotesi arriva dal contesto gallese e, in particolare, in relazione al folklore nordico. Il mago Ochus Bochus ne sarebbe l’artefice, anche se può riferirsi alla frase di origine gallese hovea pwca, la quale descrive uno scherzo con intenti fraudolenti.

Possiamo quindi evincere che il contenuto autentico della formula rimane pressoché oscuro, sepolto sotto la polvere del tempo e nello sfavillare delle epoche remote.

Dal termine sono stati tratti due film, uno originale del 1993 e l’ultimo del 2022.

 

Le Ephèsia gràmmata sono delle parole magiche pronunciate per creare una barriera magica contro gli influssi negativi. Difficile stabilire una data di origine: quello che sappiamo è che questa formula veniva pronunciata in età antichissima.

Gli unici a conoscere il significato e il modo corretto per formulare le parole erano gli dèi e gli stregoni, detentori assoluti del potere. Si narra, infatti, che le parole risalgano a una lingua speciale, conosciuta da pochi eletti, di cui si sono perse le tracce.

Le Ephèsia gràmmata erano conosciute anche con il nome di “lettere efesine” mentre i più le indicavano come “parole senza senso”, perché non ne riconoscevano il significato.

E non le capivano non perché fossero incomprensibili ma piuttosto inaccessibili ai profani. Si vociferava, infatti, che le parole fossero incise da mani divine nel tempio di Artemide a Efeso. Una versione della formula fu ritrovata in parte danneggiata a Himera in Sicilia.

 

Le parole di Ephèsia gràmmata

Le parole erano una sorta di mantra e potevano proteggere solo chi le pronunciava correttamente. In caso contrario risultavano inefficaci. Il potere riguardava esclusivamente il suono e, secondo Plutarco, erano consigliate anche dai Magi per liberarsi dalla possessione demoniaca.

Immagino crescere il tuo interesse nel conoscere quali siano queste parole, giusto? Ebbene, la sequenza dell’Ephèsia gràmmata è composta dalle parole:

  • àskion;
  • katàskion;
  • lix;
  • tètrax;
  • damnamenèus;
  • aìsion (aìsia).

lettere efesine

ΑΣΚΙ(ΟΝ) ΚΑΤΑΣΚΙ(ΟΝ) ΛΙΞ ΤΕΤΡΑΞ ΔΑΜΝΑΜΕΝΕΥΣ ΑΙΣΙΟΝ (o ΑΙΣΙΑ )

 

 

La formula magica era recitata per agire da talismano contro gli influssi negativi e si presupponeva creasse una barriera magica a protezione di chi la formulava.

Oppure poteva essere lo stregone a recitare le parole per dare protezione a qualcun altro. In questo caso l’effetto era maggiore perché le lettere erano pronunciate con maggiore frequenza. L’intensità rafforzata era dovuta proprio alla conoscenza arcana del significato che ne potenziava gli effetti.

Un altro modo per ricevere un’adeguata protezione dall’Ephèsia gràmmata era quella di scrivere le lettere efesine in una striscia di papiro cucita all’interno di piccole borse di cuoio.

Le borse portate sempre addosso fungevano da amuleto ed erano personalizzate e specifiche per la persona che le portava. L’operazione era compiuta dal mago che si preoccupava di rendere la borsa sigillata magicamente da una protezione personale.