Fare un approfondimento sulla wicca significa andare a scoprire una branca del paganesimo piuttosto moderna e ricercata nel mondo. Il libro a cui faccio riferimento per questo articolo è wicca di Scott Cunningham.
L’autore è forse fra i più famosi promotori del movimento wicca, in quanto le tecniche da lui insegnate permettono un approccio alla spiritualità solitaria e personale.
Ma nel mondo esistono diversi gruppi di wicca che richiedono una preparazione e una formale iniziazione. Senza conoscere un membro del gruppo, la persona non può entrare e praticare la religione pagana.
In tal senso, Cunningham sostiene che l’ingresso sia una forma di limitazione per chi vuole praticare una religione alternativa rispetto a quella imposta dallo stato, e questo motivo l’ha spronato a scrivere una sorta di manuale per favorire la conoscenza della wicca a tutti.
Ciò comporta che nel mondo non esista una forma autentica di wicca ma una visione di spiritualità portata avanti da ciascuno di noi adepti. Una liberazione spirituale che ci permette di intraprendere un cammino intimo e solitario.
Approfondimento sulla wicca: i principi di base
Come abbiamo anticipato, molti gruppi wicca richiedono la conoscenza di un membro del gruppo, la richiesta di partecipazione, una preparazione adeguata e una formale iniziazione.
Secondo Scott Cunningham questa soluzione è limitativa poiché taglia buona parte delle persone che non riescono a entrare in contatto con un gruppo (chiamato in gergo coven), occludendo loro la possibilità di frequentare un sentiero spirituale pagano.
Per questo motivo ha deciso di pubblicare un libro che indica le direttive da seguire per diventare un wiccan praticante autonomo.
Se andiamo a svelare l’approfondimento sulla wicca, vediamo che di base sono tre i pilastri che sorreggono l’intera linea spirituale:
- il rispetto per la Natura;
- il duplice culto della Dea e del Dio;
- l’uso degli strumenti magici e della magia.
La Natura è simboleggiata dal culto della dea e del dio, forze generatrici e distruttrici del mondo. Le origini della wicca sono sciamaniche e quindi non può mancare la componente magica come tessuto a sostegno della spiritualità inconscia.
Solo che, con il trascorrere del tempo, la wicca si è distaccata dalle forme allucinogene o dalle prove di dolore arcaiche, aggiungendo componenti che raggiungono lo stato di alterazione psicologica attraverso la meditazione, la danza, la concentrazione e la visualizzazione.
La natura e le divinità secondo la wicca
Uno dei principi fondamentali della religione pagana è il rispetto per la natura, per sé stessi e, di riflesso, anche verso gli altri. Nessuna azione deve danneggiare il contesto e le persone con cui viviamo.
Per consolidare il rapporto con la Natura i wiccan parlano con le piante, con i fiori, con gli animali e percepiscono le energie sottili con gli elementi naturali. Ciò richiede un conseguente impegno ecologico.
L’approfondimento sulla wicca richiede la sovrapposizione della natura con le divinità, immagini speculari degli aspetti maschili e femminili. Non esiste contrapposizione o superiorità di valore: uomo e donna sono uno lo spettro dell’altra.
In particolare la Dea è spesso raffigurata in una triplice forma: la Fanciulla, la Madre e l’Anziana. Queste 3 forme rappresentano le fasi della luna e le successioni agricole di semina, crescita e raccolta. Lo stesso il Dio nasce in inverno, cresce in primavera e muore in inverno.
Il Dio è il sole che nutre e fornisce energia. Senza di lui il raccolto sarebbe compromesso perciò è necessario che ci sia una continua e perpetua collaborazione fra le due divinità.
Il culto del Dio e della Dea favorisce il wiccan nell’arte magica intervenendo a portare luce, energia e sostegno nelle buone intenzioni. A questo proposito Cunninghan dice:
«Sia il potere personale che quello della Terra sono manifestazioni del potere divino. Questa è un’energia che esiste nella Dea e nel Dio – la forza vitale, la fonte del potere universale – che ha creato tutto ciò che esiste. Durante i rituali, i wiccan possono dirigere il potere personale verso una divinità, chiedendo che esaudisca un bisogno specifico. Questa è veramente magia religiosa».
L’uso degli strumenti magici
Durante l’esecuzione dei rituali magici o nella creazione di incantesimi, i wiccan utilizzano diversi strumenti magici. Non è necessario avere tutti gli utensili a disposizione, ciò che è importante è l’esecuzione delle azioni.
Di solito, ogni rituale o incantesimo deve seguire la richiesta di sostegno da parte di entrambe le divinità, le quali sapranno guidare la persona verso la corretta esecuzione e la riuscita del proposito magico.
Per fare ciò saranno necessari:
- una scopa per la pulizia dei luoghi in cui si compie la magia;
- una bacchetta magica per invocare le divinità o per tracciare dei segni sul terreno;
- un incensiere per creare l’atmosfera giusta;
- un calderone o una coppa in cui preparare le nostre pozioni magiche;
- il coltello da rituale con il manico nero per catturare le energie;
- la sfera di cristallo come supporto alla divinazione e una campana di accompagnamento;
- il pentacolo come amuleto.
Alla collezione di strumenti magici vanno aggiunti due libri di estrema importanza per il praticante: il libro delle ombre, il manuale che raccoglie tutte le informazioni per creare sortilegi, divinazioni e rituali magici, e il libro dello specchio, un semplice diario in cui registrare la nostra raccolta personale di pratiche magiche e i nostri progressi. Il libro è conosciuto anche con il nome di grimorio.
Approfondimento sulla wicca: i rituali da rispettare
Le festività della wicca corrispondono alle festività celtiche. Pertanto, ogni praticante può ritrovarsi a festeggiare 4 sabbat: Imbolc (2 febbraio), Beltane (30 aprile), Lughnasadh (1 agosto) e Samhain (31 ottobre).
I sabbat sono riti solari, in quanto corrispondono all’evoluzione solare. Ma nella pratica wicca sono compresi anche gli esbat, legati indissolubilmente al ciclo della luna e alle sue variazioni. In questo modo vengono celebrati sia la divinità femminile sia quella maschile.
Anche i solstizi e gli equinozi sono motivo di celebrazione. Secondo la mitologia della wicca la dea e il dio ebbero un figlio di nome Yule nato il 21 dicembre.
Il solstizio di inverno è il momento più buio e più corto dell’anno, però allo stesso tempo, è anche il momento che segna l’allungamento delle giornate e quindi il ritorno del sole. In questo frangente, la Deo dopo il travaglio si riposa.
La Dea ritrova le sue energie in prossimità di Imbolc ed è pronta per dar vita al terreno e far germogliare le nuove sementi. Ma è quando arriva Olstara, il 21 marzo, nell’equinozio di primavera, che la fertilità si manifesta in tutta la sua esplosione.
Ora le forze vitali del Dio e della Dea si equilibrano così come le ore di luce e di buio. Il figlio, che si sovrappone alla figura del padre, a Beltane diventa adulto ed è pronto per giacere di nuovo con la Dea al fine di perpetrare la nuova vita/l’anno nuovo.
La Dea rimane incinta e a Litha, nel solstizio di mezza estate il 21 giugno, la terra trabocca di fertilità tanto quanto la Dea stessa.
A Lughnasadh le giornate si accorciano e le forze del Dio decadono: la parte maschile sta morendo ma rivivrà nella nascita del figlio. Infatti, a Mabon, il 21 settembre durante l’equinozio di autunno, le ore del sole e della luna tornano ad eguagliarsi.
La natura torna a riposarsi e a prepararsi per il parto mentre il Dio sole sta terminando i suoi giorni. Samhain segna il giorno di congedo dal Dio sole, sebbene sia momentaneo. Il giorno dei morti indicava nel culto pagano il tempo del sacrificio e simboleggiava la morte.
In questo momento così solenne i wiccan ricordano gli antenati pur sapendo che i morti non se ne sono andati per sempre ma stanno continuando il loro viaggio, attraverso la reincarnazione, per imparare le lezioni che non hanno ancora terminato di studiare.
Gli uomini seguono lo stesso percorso delle divinità, in un perenne nascere, crescere e morire.